La vita moderna ci ha abituati a separare rigidamente lavoro e riposo: un meeting di mattina, un aereo di pomeriggio, un hotel con Wi-Fi e una cena veloce prima di tornare al computer.
Ma cosa succede se invertiamo questa logica? Se, invece di considerare il viaggio di lavoro come un fastidio da sopportare, lo trasformiamo in un momento di connessione, presenza e rigenerazione?
È esattamente ciò che sta facendo sempre più gente: il bleisure – una parola nata dall’unione di business e leisure – sta diventando una pratica consapevole, non solo un’abitudine da dipendenti che approfittano di un giorno in più.
E non si tratta solo di prolungare il soggiorno: si tratta di intenzionalità. Di scegliere di vivere il viaggio con la stessa cura con cui scegli un borgo slow, un bagno di foresta o un rituale serale.
In questo articolo ti spieghiamo cos’è il bleisure e come puoi trasformare il tuo prossimo viaggio di lavoro in un’esperienza slow, sostenibile e umana.
Il bleisure è un viaggio di lavoro che si estende volontariamente per includere tempo di svago. Non si tratta di lavorare di più, ma di vivere di più.
Secondo un rapporto del 2024 di Alvarez & Marsal, circa il 45% dei lavoratori italiani intervistati ha esteso il proprio viaggio di lavoro per qualche giorno in più, con l’obiettivo di esplorare la destinazione oltre agli impegni professionali, visitare luoghi culturali o semplicemente rilassarsi.
A livello globale, una ricerca di Expedia Group Media del 2023 conferma che la maggioranza dei professionisti apprezza l’esperienza bleisure, che contribuisce a migliorare felicità e produttività. Ma non è solo una questione di “godersi la città”: è una risposta al burnout.
Un report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) del 2024 sottolinea che lo stress da lavoro cronico riguarda una parte significativa della forza lavoro mondiale, con dati che indicano elevati livelli di stress e un numero crescente di giornate lavorative perse a causa di disturbi mentali legati al lavoro. Un cambiamento di ambiente, anche di poche ore o giorni, può produrre un miglioramento significativo dello stato d’animo e del benessere psicologico.
Non accettare qualsiasi location. Chiediti: Questa città ha spazi verdi? Ha un centro storico da esplorare a piedi? Ha caffè dove si può restare senza fretta?
Ad esempio, se vai a Bologna, prenota in un borgo a 20 minuti in treno – come Medicina o Castel San Pietro – e fai un’uscita serale a piedi.
Il primo pomeriggio dopo il meeting? Non lavorare. Cammina per 45 minuti senza ascoltare podcast o controllare email. Siediti in un parco e osserva.
Questo è il tuo digital detox momentaneo; anche 20 minuti di assenza totale dalla tecnologia riducono i livelli di cortisolo.
Cerca soggiorni slow che offrano:
Non controllare il cellulare dopo le 21. Scrivi tre cose che hai apprezzato della giornata (journaling). Ascolta il silenzio.
Una ricerca sponsorizzata da Harvard Business Review Analytic Services nel 2024 evidenzia come le organizzazioni riconoscano l’importanza della creatività nei dipendenti per la crescita strategica e il problem solving.
Integrando pause o brevi periodi di tempo libero durante i viaggi di lavoro, i dipendenti riportano miglioramenti nella creatività e nella soddisfazione lavorativa, con una riduzione significativa dei sintomi di burnout.
Gli studi mostrano che il cambiamento di ambiente stimola il sistema limbico del cervello, attivando la curiosità, la percezione sensoriale e la memoria emotiva, funzioni essenziali per ricaricare le risorse cognitive e migliorare la performance professionale.
Il bleisure non è solo un’opportunità personale di benessere: è un potente catalizzatore per un turismo più responsabile.
Quando un professionista sceglie di prolungare il suo viaggio di lavoro per passeggiare in un borgo, pranzare in un agriturismo biologico o partecipare a un laboratorio artigianale locale, non sta solo curando sé stesso — sta sostenendo economie locali, rispettando ritmi naturali e rifiutando il consumo di massa.
Questo è il cuore del turismo lento: viaggiare con consapevolezza, non con affanno.
E quando quel viaggio diventa rigenerativo — quando si sceglie un alloggio gestito da una famiglia, si acquistano prodotti direttamente dai contadini, si lascia un impatto positivo invece che un’orma di stress — il bleisure si trasforma in un atto di turismo rigenerativo.
Non si tratta più di “approfittare” di un giorno libero, ma di restituire tempo, attenzione e valore al luogo che ci ospita.
Assolutamente no. Il bleisure non richiede hotel di lusso o voli extra. Basta un giorno in più, un treno regionale, una passeggiata in un parco e un caffè in un bar locale. L’investimento è di tempo e intenzione, non di denaro.
Sì. Non devi dirlo a tutti. Puoi semplicemente chiedere di arrivare un giorno prima o partire un giorno dopo, senza menzionare “tempo libero”. Molte aziende lo vedono come un vantaggio: lavoratori più riposati, più creativi, meno assenti.
Anche 2 ore possono essere trasformative. Spegni il cellulare. Fai una passeggiata senza meta. Siediti in una chiesa vuota. Questo è il micro-slow: la versione quotidiana e accessibile del slow living.
La prossima volta che devi viaggiare per lavoro, non pensare: “Devo finire questo report prima di partire”.
Pensa invece: “Come posso usare questo viaggio per sentirmi più viva/o, più presente, più me stessa/o?”
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