Hai mai notato come i bambini guardano il mondo? Con occhi sgranati, domande infinite, stupore per ogni dettaglio — una foglia che cade, una pozzanghera, il rumore di un treno lontano. Non giudicano, non paragonano, non sanno “come dovrebbe essere”. Semplicemente… vedono.
Questa è la mente del principiante — in giapponese, Shoshin.
Non è una tecnica di meditazione, né un esercizio di respirazione. È una filosofia di vita radicata nello Zen, che ci invita a tornare a guardare il mondo con curiosità e apertura, proprio come farebbe un principiante.
E in un’epoca di ansia da prestazione, burnout digitale e perfezionismo tossico, lo Shoshin non è solo una boccata d’aria fresca — è un antidoto potente, scientificamente valido, per ritrovare calma, creatività e meraviglia.
In questo articolo scoprirai:
Pronto a toglierti di dosso il peso dell’esperienza — e a riscoprire la leggerezza di chi inizia?
Lo Shoshin è un concetto centrale nella tradizione Zen giapponese, reso celebre in Occidente dal maestro Shunryū Suzuki nel suo libro “La mente zen, la mente di principiante” (1970).
Letteralmente, sho significa “inizio”, shin significa “mente” o “cuore”. Dunque: mente/cuore dell’inizio.
Ma attenzione: non si tratta di essere ingenui, incompetenti o infantili. Si tratta di liberarsi dai pregiudizi dell’esperienza, dalle aspettative, dalle etichette, dalle certezze che ci impediscono di vedere la realtà così com’è — nuova, ogni volta.
Lo Shoshin è:
È la capacità di sedersi a un corso di yoga per la centesima volta — e sentirlo come se fosse il primo.
È ascoltare il partner raccontare una storia già sentita — e scoprire un dettaglio mai notato prima.
È guardare il proprio quartiere con gli occhi di un turista — e accorgersi di un albero, un profumo, un volto.
Non è solo poesia zen. Lo Shoshin ha basi neuroscientifiche solide.
Quando attiviamo la “mente del principiante”, stimoliamo aree del cervello legate alla curiosità, all’apprendimento e alla ricompensa — in particolare la corteccia prefrontale e il sistema dopaminergico. Questo ha un effetto immediato: riduce l’attività dell’amigdala, la zona cerebrale responsabile della paura e dell’ansia.
Studi recenti dimostrano che:
Inoltre, la mente del principiante:
Insomma: non è un esercizio spirituale. È un upgrade neurologico ed emotivo.
Non serve andare in Giappone o chiudersi in un monastero. Lo Shoshin è una pratica quotidiana, piccola, accessibile. Ecco come iniziare:
Anche piccolissima: bere il caffè con l’altra mano, tornare a casa per una strada diversa, ascoltare un genere musicale mai provato. L’obiettivo? Svegliare i sensi.
Di fronte a un’abitudine, a un pensiero, a una reazione: chiediti “Perché lo faccio così?”, poi “Perché davvero?”, poi “E se non fosse vero?”. Smaschera le convinzioni automatiche.
Lavare i piatti? Immagina di essere un antropologo che studia questo rituale umano. Scrivere una mail? Prova a farlo come se fossi un poeta. Rendi l’ordinario straordinario.
Nelle conversazioni, imponiti di ascoltare fino in fondo — senza pensare a cosa dire dopo. Annota mentalmente: “Cosa ho sentito davvero? Cosa ho scoperto?”. Riscopri l’arte del silenzio attivo.
Ogni sera, scrivi 1 cosa che ti ha sorpreso, incuriosito, meravigliato. Può essere un colore, un odore, una frase, un gesto. Alleni il cervello a notare, non a giudicare.
“Prima ero più bravo”, “Dovrei saperlo già”, “Non è come l’ultima volta” → cancella questi pensieri. Ogni momento è unico. Liberati dal peso dell’esperienza.
Hai sbagliato? Bene. Cosa hai imparato? Cosa ti ha sorpreso del risultato? Trasforma l’errore in un “feedback da principiante”. Rendi il fallimento un alleato.
Lo Shoshin non è isolato. Si intreccia perfettamente con altre filosofie di vita:
Per 7 giorni, ogni giorno:
Dopo 7 giorni, rispondi a queste domande:
Lo Shoshin è la mente del principiante nella filosofia Zen: significa guardare il mondo con curiosità, apertura e senza pregiudizi, come se fosse la prima volta.
La pratica quotidiana dello Shoshin riduce ansia e stress, aumenta creatività, gratitudine e resilienza mentale, stimolando aree del cervello legate alla curiosità e al flow.
Puoi iniziare facendo cose “per la prima volta”, chiedendoti “perché?” tre volte, ascoltando senza giudizio, tenendo un diario dello stupore e celebrando gli errori come scoperte.
In sintesi: lo Shoshin è la filosofia Zen della “mente del principiante”, che ci invita a vivere con occhi nuovi ogni esperienza. Applicarlo quotidianamente riduce ansia, favorisce curiosità e aiuta a riscoprire la meraviglia nel quotidiano.
Lo Shoshin non ti chiede di diventare un esperto di niente. Ti chiede solo di tornare a guardare.
A meravigliarti.
A domandare.
A scoprire.
Perché ogni giorno, ogni incontro, ogni istante — è un inizio.
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