In un’epoca in cui il tempo sembra sempre sfuggirci tra le dita, dove mangiamo guardando lo schermo e ci alziamo da tavola già pensando alla prossima scadenza, c’è una pratica antica che ci invita a fare l’esatto opposto: fermarsi.
Non per pigrizia, ma per presenza. Non per perdere tempo, ma per ritrovarlo.
Questa pratica si chiama sobremesa.
Nata nei cortili e nelle cucine della Spagna, oggi suona come un invito universale a riscoprire il valore del tempo condiviso, del silenzio complice, della conversazione senza meta.
Se vuoi scoprire cos’è la sobremesa e come questa antica abitudine possa trasformare il tuo modo di vivere — anche lontano dalla Spagna — continua a leggere: te lo raccontiamo in questo articolo.
La sobremesa — termine che deriva da sobre (“sopra”) e mesa (“tavola”) — è una tradizione culturale profondamente radicata in Spagna (e in alcuni paesi ispanofoni come l’Argentina e il Messico) e indica il tempo trascorso a tavola dopo aver finito di mangiare.
Non si tratta di una “digestione passiva”, ma di un momento attivo e sociale: si chiacchiera, si ride, si riflette, si condivide.
A differenza della cultura del “mangia e scappa” tipica di molti contesti occidentali — dove il pasto è spesso visto come un’attività da incastrare tra un impegno e l’altro — la sobremesa celebra la lentezza, la presenza e la connessione umana. Non c’è fretta, non c’è checklist, non c’è multitasking. Solo tempo condiviso.
La sobremesa incarna perfettamente i principi dello slow living: presenza, intenzionalità, relazioni autentiche e rispetto per i ritmi naturali della vita.
Considerando che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 1 persona su 6 nella Regione Europea convive con una condizione di salute mentale, pratiche come la sobremesa rappresentano un approccio semplice, accessibile e socialmente significativo per sostenere il benessere mentale.
Studi neuroscientifici confermano che le interazioni sociali positive attivano meccanismi di buffering dello stress, riducendo i livelli di cortisolo e favorendo il rilascio di ossitocina attraverso il sistema parasimpatico. Una meta-analisi su 148 studi ha dimostrato che relazioni sociali più forti aumentano del 50% la probabilità di sopravvivenza, con effetti paragonabili a fattori di rischio consolidati come il fumo.
I vantaggi della sobremesa vanno ben oltre la piacevolezza sociale. Ecco alcuni impatti dimostrati:
Non serve vivere a Siviglia per adottare la sobremesa. Si tratta di un’attitudine, non di un luogo. Ecco come integrarla nella tua vita quotidiana:
La sobremesa non è esclusiva della cucina spagnola: è universale. Basta volerla coltivare.
La sobremesa è il tempo trascorso a tavola dopo aver finito di mangiare, dedicato alla conversazione, al relax e alla condivisione. È una tradizione culturale spagnola che valorizza la lentezza e la convivialità.
Sì. Anche se tradizionalmente è un momento sociale, puoi trasformarlo in un rituale personale: leggi un libro, scrivi un diario, medita o semplicemente siediti in silenzio, senza fretta. L’essenza è il distacco dalla fretta.
No. Si può applicare a qualsiasi pasto — colazione, pranzo o cena — purché venga riservato un tempo intenzionale dopo aver mangiato, senza passare subito a un’altra attività.
La sobremesa è molto più di una pausa dopo i pasti: è una filosofia di vita che privilegia la presenza, la connessione e il rispetto per i tempi naturali. Radicata nella cultura spagnola, offre ispirazione universale per chiunque desideri vivere con maggiore lentezza, consapevolezza e benessere — a tavola e oltre.
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